Secondo il World Economic Forum, più di un miliardo di persone dovrà aggiornare le proprie competenze riconvertendo le proprie abilità.
Competenze digitali e skill umanistiche sono i must have del prossimo decennio.
Sviluppare attitudini creative, sensibilità, team work e gestione dei rapporti interpersonali, unitamente alle abilità digitali, rappresenteranno aspetti decisivi per affrontare il futuro del mondo del lavoro.
In questa nuovo scenario, 75 milioni di lavoratori potranno vedersi sostituiti dAll’automazione e dalle trasformazioni imposte dal digitale ma al contempo, si configureranno ben 133 milioni nuovi posti di lavoro.
Durante l’emergenza Covid abbiamo compreso quanto sia fondamentale essere capaci di rispondere rapidamente a scenari inediti.
La Boston Consulting Group, multinazionale di consulenza strategica, in seguito ad una ricerca sui “trend di aggiornamento e acquisizione di nuove competenze” ha affermato che le persone hanno una generale consapevolezza sulle necessità di potenziare le proprie competenze ed acquisirne di nuove. In Italia il 70% (due lavoratori su tre) si dice pronto a diversificare le competenze finalizzate a trovare un nuovo lavoro; un dato sopra la media globale che si attesterebbe al 67%.
Essere duttili è la chiave di accesso alle nuove condizioni economiche e sociali; saper accogliere i cambiamenti come opportunità di crescita ed essere disposti ad uscire dalla propria zona di comfort.
Non solo, è necessario allenare attitudini creative per individuare soluzioni innovative nel rispetto delle scadenze, ottimizzando tempi e costi, sviluppare capacità a cooperare con il proprio gruppo di lavoro con empatia ed intelligenza emotiva.
Learning in flow of work – Apprendere lavorando
Josh Bersin, fondatore di Bersin by Deloitte, sostiene che per ottenere l’apprendimento continuo nel modo giusto è necessario una combinazione di quattro approcci.
- Istruzione: si riferisce a elementi di formazione che hanno un inizio ed una fine fissi e monitorabili.
- Esperienza: ovvero l’apprendimento connesso al lavoro quotidiano del dipendente.
- Esposizione: esperienze formative basate sulle relazioni, nonché sulla condivisione di conoscenze tra cui i feedback tra colleghi o tra figure junior e senior.
- Ambiente: racchiude tutti gli strumenti, i sistemi e le infrastrutture a supporto dell’apprendimento continuo come articoli di approfondimento, programmi di apprendimento interaziendali in modalità e-learning e app mobile.
User Genereted Content
Con questo termine si intende la circolazione informale di informazioni e conoscenze tra pari. Grazie a questa modalità cambiano dunque le abitudini e i modi di apprendere. Questo tipo di approccio presuppone un ampio uso di forum e gruppi di discussione dove la logica preponderante è “collaborazione”, sia con i docenti che tra utenti stessi.
Questo diverso modo di apprendere è assai diffuso tra i Millennials e la generazione Z che adotta questo metodo in modo del tutto naturale.
Gli UGC si generano da’ occasionali necessità di approfondimento, complementari rispetto alla formazione tradizionale.
Tale approccio fa si che la generazione di contenuto nasca dal basso, rendendo l’utente artefice del proprio training e condividendo al contempo la propria esperienza formativa ad uso e consumo di altri utenti come lui.
Sempre secondo una ricerca condotta dalla Boston Consulting Group rispetto alla deriva formativa si evidenzia come i canali preferiti per la formazione siano i programmi di autoapprendimento, utilizzati dal 63% dei lavoratori ed l’apprendimento sui luoghi di lavoro utilizzato dal 61% degli utenti.